19 luglio 2001

Termina la 146's Saga

19 Luglio 2001
Una data che merita di essere ricordata.
Giovedi 19 luglio 2001 la 146 si è fermata di nuovo.
Vediamo di ricapitolare gli avvenimenti:
Ore 17:00 Zulu, via Varesina, nei pressi dell'ospedale Sacco. Sosta ad un semaforo.
Ore 17:01 Zulu, via Varesina, il semaforo diventa verde.
L'auto si spegne.
Ore 17:02 Zulu, via Varesina, l'auto non riparte. Coro di Clacson.
Ore 17:05 Zulu, via Gorizia (angolo di via Varesina). La 146 è ferma in un parcheggio col cofano aperto. Non arriva un ampère di corrente a nessuno dei sistemi.
Che si fa? Si cerca aiuto! Supponendo che si tratti della batteria vado alla ricerca di un volontario che mi permetta di ricaricarla con la sua auto; naturalmente nessuno, me compreso, ha i cavi. Non bisogna perdersi d'animo: dall'altra parte della strada c'è una ferramenta. Lì avranno di sicuro l'attrezzatura necessaria.

Dialogo realmente avvenuto tra Tyrea (T) e la commessa della ferramenta (C). Presente anche un cliente occasionale (CO):
T- Buongiorno, chiedo scusa, mi si è fermata la macchina proprio qui davanti...Deve essere la batteria...Non avreste i cavi per...
CO- (imbarazzato) ...No...Io...Veramente... (pensava ce l'avessi con lui)
T- (stizzita) No! Io i cavi li vendo, mica posso prestarli. (detto ciò mi agita davanti un groviglio di cavi nuovi nuovi)
T- (incazzato) Oh che peccato, li prenderei pure, ma piuttosto che prenderli da lei...(me ne vado)
CO- (inseguendolo) Aspetti, provi qui dietro...C'è un meccanico.
T- Grazie, proverò.

Dialogo realmente avvenuto tra Tyreal (T) e il ragazzo dell'officina (R)
T- Buongiorno, chiedo scusa, ma mi si è fermata la macchina proprio qui di fronte...
R- Oh, guarda io non lo so, dovrei chiedere al capo, ma non so quando arriva...Se aspetti Igklhjd (bofonchia qualcosa di inintelligibile, salta su una macchina e accende il motore; dialogo finito)

Considerato che nessuno ha "l'attrezzatura necessaria" torno nero nero verso la 146...Vicino a cui, nel frattempo si è fermata una macchina: sembrano intenzionati a darmi una mano!!!
Sono una coppia di giapponesi con sguardo basito: l'autista fa manovra, sbuffa, rifà manovra finché non riesce ad affiancarsi alla mia Alfa, dopodiché apre il cofano e mi fa gesto di procedere. Ma io deficio sempre dei cavi, come glielo spiego? A gesti, ovviamente. Lui comprende sorride e se ne va, io comprendo mi inchino alla maniera giapponese e lo guardo che va via.
Beh, è ora di chiamare soccorsi, visto che qui non concludo niente. Chiamo in ditta e dopo qualche minuto sono sulla strada mio padre e mio fratello, che però toppano strada entrambi e finiscono in direzioni opposte. Dopo opportune "triangolazioni" tramite cellulari arriva il capo...Mio fratello tarda di qualche minuto, ma dopo che siamo tutti lì cominciamo a procedere.
Si collega la batteria della 164 alla 146 (no, non è uno scioglilingua!) e si mette in m...NO!!! I CAVI BRUCIANO!!!!
Straccio alla mano si disconnette il tutto. Punti di domanda si sollevano dalle nostre teste. Le passanti ridono.
Raffredatisi i cavi ritentiamo l'operazione con successo. Già, ma se è e vero che la 146 parte con i cavi connessi è anche vero che si spegne bruscamente quando si interrompe il collegamento...La cosa non è normale: sembra che la batteria sia diventata inutilizzabile.
Ok, so già cosa prevede il copione: telefonata, carro attrezzi, casa. Me lo faranno il 3 x 2 ???

Passa la notte, ed è già venerdi mattina: sellata la mountain bike, veleggio verso l'elettrauto per avere lumi sul problema di ieri e indovinate quello cosa mi dice?
"Una sfiga incredibile! Una cosa che succede una volta ogni morte di papa"
Se fosse vero il buon Giovanni Paolo II avrebbe di che preoccuparsi, ed io verrei soprannominato 'The Pope Slayer', vista l'incredibile morìa di pontefici che dovrei causare.
Morale della favola: la batteria si è rotta mentre stavo andando, così l'alternatore (organo preposto al caricamento della batteria) si è bruciato...Il tutto senza che ci fosse il minimo preallarme. Un danno non indifferente.
Il destino della 146 sta per decidersi. Una volta valutata, si decideranno le alternative all'acquisto. Tenerla? Venderla?
Ai posteri l'ardua sentenza.


I posteri sapranno già che questa è stata l'ultima disavventura della 146 Tyreal Edition. L'ho cambiata poco dopo e quindi l'auto è entrata definitivamente nella storia!

22 aprile 2001

Continua la 146's Saga!

Il più spettacolare botto che la gloriosa 146 mi ha fatto vivere... ancora ho difficolta a credere a quello che è successo...

22/4/2001

E' fredda l'aria di questa domenica mattina.
Sono le sette passate, e sto per andare a Genova per un battesimo. Mia compagna di viaggio sarà Anya, amica di altre avventure.
Il lettino smontato (regalo per i neogenitori) vibra un po', appoggiato al sedile posteriore, ma con un paio di colpi si assesta e non si sente più. Che bello viaggiare quando Milano è ancora addormentata, quando la circonvallazione ospita solo qualche passante distratto e quando il sole ha appena cominciato ad accarezzare il grigiume.
Ore otto, sono da Anya. In perfetto orario.
Esauriti i convenevoli prendiamo l'autostrada e decidiamo di sostare al primo autogrill per necessità di caffeina.
Il primo autogrill è pieno di turisti rintronati (circa 4 pullmann), che si infilano in tre per volta nelle porte girevoli (io quella signora la strangolo!), così decidiamo di fermarci al secondo.
Il secondo autogrill è messo allo stesso modo, ma ormai siamo lì, tanto vale fermarsi.
Caffè preso, lettino sul sedile posteriore, portafoglio c'è ancora (si sa mai...), compilation da viaggio nell'autoradio...Siamo pronti per partire davvero e ci rifiondiamo in autostrada, rifocillati e di buon umore.
La strada è sgombra, il tempo sembra migliorare, Sinead O'Connor ci intrattiene, l'Alfa macina chilometri...Sembra che non sia mai andata così bene: il motore gira "rotondo" e pieno, a 160 all'ora non vibra nemmeno. Ovvio, mi dico, ho appena fatto revisionare la centralina e tutto il resto. Così continuo, lanciato sulla corsia di sorpasso, a velocità tutto sommato regolare e non certo folle (la prova dei 200 all'ora l' ho già fatta una volta: perché rischiare di nuovo?), salutando il sole che sembra stia per fare capolino sulle nuvole.
Crack.
In un attimo impazzito qualcosa cede. Sento un botto, una forte decelerazione...Nello specchietto vedo frammenti di qualcosa che volano via, sempre più lontani...Poi fumo, sempre più fumo, sempre più bianco, come nei gran premi quando inquadrano le Minardi.
Dicono che il pensiero corra più veloce della luce, ed è proprio a velocità di curvatura che si sovrappongono i miei quattro pensieri principali:
-Sono in corsia di sorpasso e non ho più motore;
-Non vedo nulla dietro di me;
-Dio mio fa che non succeda niente a Anya.
-La mia Alfa...
Nonostante tutto, l'auto ha ancora una discreta inerzia e riesce a spingerci quel tanto che basta per attraversare prudentemente l'autostrada e fermarci sulla corsia d'emergenza...Già, fermarci...I freni funzionano, ma il motore è bloccato a più di 4000 giri e non scende! Forzo la frenata e spengo l'auto, mentre il fumo bianco ci avvolge.
Scendiamo subito e ci guardiamo attorno...Quella nebbia sull'autostrada è opera nostra e la scia d'olio che parte dal mio tubo di scarico è inequivocabile segno di rottura di qualcosa di grave.
Ma come è successo?
Proprio mentre stiamo chiamando il 116, si ferma una pattuglia della polizia che si sincera delle nostre condizioni e controlla i danni subiti. I due poliziotti sono gentilissimi, restano con noi fino a che non arriva il carro attrezzi, arrivando persino a controllare il tratto di strada dove è successo il fatto per verificare la presenza di eventuali detriti. E' una prima ipotesi, infatti, che il danno sia stato causato da un urto con qualcosa. Qualcosa che avrebbe potuto sfasciare la coppa dell'olio, i cui resti sono ancora su quella corsia di sorpasso. Data un'occhiata al motore, però, il poliziotto smentisce questa teoria, affermando che molto probabilmente ha ceduto qualche manovellismo. La biella rotta avrebbe poi sfondato tutto il resto. Resta l'ipotesi del meteorite, ma non mi sembra molto credibile, così attendiamo il carro attrezzi, mentre quel sole che stava apparendo, si nasconde intimidito dietro alle nuvole e ci lascia lì a gelare...
Il soccorso arriva e di nuovo mi tocca rivedere la scena della 146 che viene caricata sul pianale...Proprio come qualche mese fa, con la differenza che qui non siamo vicini a casa e che stavolta il danno è grosso, grosso come quella macchia d'olio che i due poliziotti asciugano gettando del filler...Bizzarro, esattamente come nei gran premi...
A Tortona sapremo il verdetto del meccanico, non appena il casellante vorrà darmi il resto del pedaggio...Devo ricordarglielo un paio di volte, ma poi mi da le sospirate duemila lire.
Arrivati all'officina di questa zona depressa della Pianura (mai stati a Tortona? Non andateci! Non c'è nulla!), il capomeccanico ci stupisce con gli aneddoti delle sue avventure (meglio delle mie, garantisco!), sacramenta contro i piccioni sul tetto della sua officina (arrivando a bersagliarli con la carabina!!!) e poi sancisce un requiem per una 146 in panne: il motore è da buttare. Ma niente preoccupazioni: capita a tutti. Mi fa vedere un' Audi che ha avuto lo stesso problema. una A4, mica la pizza coi fichi. Annoto mentalmente questa informazione per ribattere ai soliti amici filocrucchi quando mi faranno notare che ho una macchina italiana ed è per quello che si rompe, ma lì per lì non me ne frega niente della A4 di quel disgraziato. Posso solo pensare alla 146 ferma e alla spesa e tremare di rabbia. Sì, perché questa è sfiga, e non può continuare così.
Andrea ci viene a prendere poco dopo. Un santo, considerato che lo abbiamo svegliato di domenica mattina e che non vuole che gli paghiamo benzina e autostrada.
Ma ancora penso a cosa farò domani, quando col Capo tornerò a quella officina e decideremo il destino della 146.

continua...
_______________________________________
_
23/4/2001

La 146 è tornata a casa, domani mi sapranno dire cosa è successo...Forse.
Nel frattempo voglio citare i pensieri di Fabio e Jan, che così ricordano il vivace "millesei" twin spark:

Con vivissimo cordoglio partecipo al profondo dolore per la dipartita del motore della tua macchina, che, a Genova, ho avuto l'onore di provare. Me lo ricordo ancora, quel motore, rispondere orgogliosamente a una seconda in salita su via Apparizione (e chi è stato qui sa che voglio dire). Hai perduto un valido compagno di molti kilometri: son convinto che non è solo dolore economico!
Con affetto, Fabio.

Siamo, con la presente, ad unirci alle condoglianze in favore del 1600 Twin Spark.
Da buoni Alfisti grideremo al cielo per annunciare al paradiso dei motori l'arrivo di un selvaggio 1600 TS!
Jan.

2 febbraio 2001

Inizia la 146's Saga!

A volte si rasenta l'incredibile.
Oggi, 2 febbraio 2001, me ne è successa una delle mie.
"Vado a studiare da Marco" è ciò che dico a mia madre uscendo di casa. Ed è vero, è proprio lì che sto andando.
Tuttavia l'imprevisto è subdolo: si annida dietro ogni angolo pronto a balzarti addosso e si traveste in mille modi per non farsi riconoscere,
compreso quello della ragazza affascinante.
Ora, sarà successo anche a voi di conoscere di vista una persona, che magari giudicate carina o che ha qualcosa che vi piace, ma che comunque conoscete poco e non frequentate, semplicemente perché avete altro da fare. Ebbene, quale sorpresa quando vedo su una strada poco frequentata una di queste persone, tale Arianna, che pare spaesata: è un attimo, io in auto lei a piedi, lei mi riconosce, io no (lo ammetto!), lei mi saluta e io mi fermo. Saluti di rito, come va come non va ecc...
"Sto andando in stazione" mi fa "prendo l'autobus per XXXX".
Con una strana sensazione di Déja-vu, le offro un passaggio, tanto XXXX è lì vicino, anche se un po' fuori...Lei accetta. Si comincia a conversare. D'un tratto mi indica una strada secondaria, che, se la memoria non mi inganna, dovrebbe condurre ad un maneggio (queste strade le facevo in bici, quando ero in forma...). Secondo lei è una scorciatoia.
Che diamine, se lei è di qui, saprà bene le strade, no?
La strada in questione e sterrata, e conduce indubbiamente verso i campi. Per la cronaca dirò che siamo praticamente in mezzo al nulla, nella campagna interpaesana tipica della provincia denuclearizzata milanese-occidentale (e va beh...Giusto per sfoggiare qualche vocabolo tecnico).
Che diamine, se lei è di qui, saprà bene le strade, no? (parte seconda).
La strada diventa un pantano e la 146 sembra non gradire le pozzanghere e il fango (scusami piccola mia! Ti porterò presto all'autolavaggio), tanto che, dopo un bel po' di stradina...Si ferma.
Avete capito bene. La macchina si pianta in piena camporella. E sono da solo con una ragazza. Che mi ci ha condotto.
No, mia piccola Alfa, non puoi farmi questo, tant'è che la giovine Arianna già mi guarda storto.
Ma vi assicuro che io non c'entro niente. La macchina non vuol partire!!!
Dopo vari tentativi a vuoto, non si avvia più nemmeno il motorino d'avviamento (tristissimo!); ovviamente la batteria è ormai scarica.
Il di lei sguardo si fa gelido.
"Allora? La pianti?"
"Cosa?"
"Cosa credi di fare?"
"Ma guarda che non è colpa mia...La macchina non parte!"
"Guarda che adesso scendo e urlo"
"Ma cosa...(balbetto e arrossisco)...Ma guarda che non parte davvero...Senti, se non ci credi prova..."
"Non ho la patente"
Vergognandomi tantissimo per quello che lei pensa di me (non parte! Giuro!) mi metto a spingere, a faticare, a esaminare il motore (disseminato di centraline elettroniche) a sbuffare, mentre lei...Adopera il cellulare.
In breve ha chiamato un suo amico, spiegandogli dove si trova.
Meno male, penso. Ora mi daranno una mano.
L'amico arriva. La accompagno a piedi fino alla fine della stradina e l'amico la accoglie a bordo. Venire ad aiutarmi? Neanche per idea: la macchina è bianca, lui ci lavora, mica può sporcarla. E poi che aiuto può darmi?
L' amico di una così può essere solo uno così.
E ora che faccio?
Niente panico Tyreal. E che cavolo, ci sarà qualcuno alla fine della strada, no?
Il maneggio! Me lo ricordavo e c'è.
Alcuni operai stanno lavorando a uno scavo. Chiedo aiuto a loro.
Il capocantiere è gentilissimo e mi "presta" uno dei ragazzi. Ritorniamo alla macchina (per la cronaca è circa un chilometro tra i campi, ma lo rifarò più volte) e ci mettiamo a spingerla avanti e indietro per la stradina.
Niente da fare.
Ringrazio comunque l'operaio e resto lì enumerando le possibilità.
Cosa posso fare?

1-Chiamare i miei
Assolutamente no! Mia madre impazzirebbe d'ansia, il capo è al lavoro è non mi va di disturbarlo per una cosa che posso risolvere da me. Inoltre dovrei spiegare cosa ci faccio in un strada in mezzo ai campi quando dovrei essere a studiare da Marco

2-Chiamare un carro attrezzi
E quanto mi costa? No, lo tengo come ultima risorsa.

Quindi non mi rimane che la terza opzione, quella per cui opterebbe ogni uomo bisognoso.
Chiamo il Krapa.
(il Krapa è un caro amico e compagno di disavventure; ndT)
Apro il cellulare con baldanza, compongo il numero e...
TIM: COMUNICAZIONE DI SERVIZIO. L'UTENTE NON E' ABILITATO AL SEGUENTE SERVIZIO.
Traduzione: non ho una lira sulla scheda.
Parolacce.
Io il cellulare non lo uso MAI eppure non ho una lira. Perché? Per quella ca**o di segreteria telefonica che non riesco a disabilitare, ecco perché! E porca la TIM!
Torno al maneggio. Lo troverò un telefono là?. Stavolta mi dirigo verso l'ingresso principale (sono lì da più di un'ora, ormai; le mie scarpe sono indistinguibili dal fango e dalla merda di cavallo che lì impera).
Chiuso.
Attiro l'attenzione di un uomo che sta facendo trottare uno splendido baio nel piazzale, gli spiego la situazione e lui mi presta il suo cellulare: uno strepitoso aggeggio grosso quanto un accendino con apertura tipo Star Tac (ma a molla! Cool!). Per un attimo mi esalto, sentendomi molto capitano Kirk, poi gli chiedo:
"Ma si fida a prestarmelo?"(il dialogo si svolge tra le sbarre del cancello).
La risposta è: "se me lo rubi ti inseguo a cavallo". Non ho altra scelta che chiamare.
Naturalmente l'uomo non ha la macchina, dato che suo figlio l'ha presa per andare da un'amica.
Per un attimo mi chiedo se il figlio...L'amica...No. Impossibile. Mi rifiuterei di crederci, quindi non indago.
Il Krapa arriva, si inzacchera bene la Smart e...Nessuno ha i cavi della batteria.
Bravi, eh?
A questo punto si fa arrivare il Ganassa (amico d'infanzia del Krapa e altro compagno di disavventure; ndT). In tre colleghiamo i cavi.
Okay, il motorino d'avviamento parte, la macchina no.
Ultima spiaggia: chiamo il carro attrezzi.
Sprofondando nello sconforto pensando a quanto mi verrà a costare saluto il Ganassa che ha altri impegni e aspetto lì col Krapa.
Il carro attrezzi è troppo grosso e non passa per le anguste curve della stradina.
Optiamo per un compromesso e spingiamo la 146 fin dove il carro attrezzi può arrivare.
Acqua fango e merda di cavallo.
Grazie Krapa, sei un amico.
Scopro con piacere che il soccorso stradale è quello del mio benzinaio di fiducia...Mi farà uno sconto, almeno quello...
Ma vedere la mia piccola 146 sulla pedana dell'autocarro e scaricata a mano (sporca di acqua, fango e merda di cavallo) mi stringe il cuore. E' un po' come vedere un amico ferito, o una fidanzata svenuta.
Ora mi sono appena ripulito dal fango e dal resto, ma credo che domani un po' di muscoli mi faranno male.
E anche la mano che ho inavvertitamente appoggiato al filo spinato intorno al maneggio.
Maremma Maiala.