11 dicembre 2005

Radiator Spring

Rivarolo Mantovano - 01:25 zulu
Tyreal si appresta ad uscire dal locale in cui ha passato una bellissima serata. un po' in anticipo, perché tanta strada lo divide da casa. Tyreal non può sapere che la sua idiozia è dietro l'angolo.
Si materializzano all'imporvviso delle gomme che delimitano i parcheggi. Tyreal potrebbe giurare che prima non c'erano.
Ma è troppo tardi. La 147 urta il muretto di gomme riempite di cemento, e il "Crack" che proviene dallo spoiler anteriore non dice nulla di buono.

Rivarolo Mantovano - 01:30 zulu
"Un pezzo dello spoiler, che sarà mai un pezzo di spoiler" pensa Tyreal sacramentando di fronte alla freccia sinistra divelta (sulla 147 le frecce sono in basso: molti le scambiano per i fendinebbia che invece, guarda un po', sono in alto) e sullo spoiler che rientra. Salendo in macchina riparte.

Bozzolo - 2 km a nord di Rivarolo Mantovano - 01: 35 zulu
Temperatura liquido raffeddamento eccessiva.
Avaria controllo motore.
Il trip computer vomita messaggi di allarme. Il "pezzo di spoiler" non è l'unico danno. Il radiatore è partito.
Bloccato in mezzo alla pianura Padana, di notte, a 150 km da casa, Tyreal esprime la sua velata irritazione.

Fortuna che ci sono degli amici che si sono sbattuti tantissimo per aiutarmi... Altrimenti sarei ancora lì. Ragazzi e ragazze, grazie a tutti!

10 novembre 2005

L'attesa

Stasera non vorrei essere qui. Qui ad attendere, pur sapendo che non saprò nulla prima di domani... Una sensazione sottile, strisciante eppur dolorosa quella dell'attesa, in cui mille pensieri ti avvelenano. Provo a distrarmi, leggo, guardo un film, aggiorno un blog che langue da giorni... Niente, una strana sensazione quasi di soffocamento a volte si fa strada... Un timore concreto, di quello che fa tremare le mani. Unito alla consapevolezza che comunque non posso fare nulla per cambiare le cose. E a volte si fa strada un attimo di fiducia, in cui sembra che tutto possa andare liscio e che non c'è nessun motivo per cui si debbano verificare le peggiori ipotesi... Ipotesi che poi riprendono forma e scacciano l'illusorio senso di quiete di poco prima. Sono in apprensione, inutile negarlo. E se davvero dovesse accadere quello che più temo, a fronte di un nuovo dolore andrò avanti come prima. Ma è davvero una magra consolazione...

7 ottobre 2005

Il mondo è grigio il mondo è blu

Si, ma il mondo è soprattutto grigio, sfumato. E' davvero difficile che sia bianco o nero, e di solito in quei casi non c'è molto di cui discutere. Ma per la maggior parte dei casi è sfumato!!! E per quale motivo ci si deve schierare dalla parte di un'inossidabile ragione??? Ma possibile che a quarant'anni ci sono persone che ancora non hanno capito che la loro inossidabile verità non è altri che una molto ossidabile opinione viziata da una visione dei fatti molto incompleta?
Non dico che voglio aver ragione su tutto, dico solo che troppe persone si fidano di una visione troppo semplicistica del mondo. E si beano della loro ragione approvata da qualche eminente studioso con le stesse idee.
Non c'è più opinione, non c'è più dialogo, non c'è sfumatura. C'è "la mia ragione che è meglio della tua perché la tua è sbagliata".
Contenti voi. Il mondo sta diventando di voi ottusi, godetevelo.

18 settembre 2005

Capirsi

A volte mi chiedo se qualcuno ancora riesce ad ascoltare. Non a sentire, ad ASCOLTARE. Dico le cose e vedo negli occhi dell'interlocutore la fissità tipica dell'ottuso. Non mi sta ascotando, sta solo pazientando: quando smetterò di parlare potrà parlare lui... Sta solo aspettando di dire la sua, non sta ascoltando cosa gli dico.
E puntualmente appena smetto di parlare mi arriva la domanda. A cui io ho già risposto, ma lui non ascoltava. E mi tocca ripetere.
Ed è già tanto che uno ti stia ad aspettare: c'è anche quello che ti interrompe. Continuamente.
Ma non ho capito, se non vi interessa quello che dico ditemelo e facciamo prima. Poi però non pretendete che IO stia ad ascoltare le vostre barbose esperienze sulle minchiate più assurde e insignificanti che hanno caratterizzato la vostra misera giornata.
Senza offesa, ma un'unghia spezzata non rientra ancora nell'olimpo delle mie massime priorità.
Oh... che giornata!!!

14 luglio 2005

Il miracolato

Questa è una pagina di diario avvelenata, rivolta ad un'ipotetica persona che non fa parte di questo forum, ma è una sorta di "summa" di personcine che mi è capitato di dover affrontare spesso negli ultimi tempi.
La pagina è davvero incazzata, spero possiate perdonarmi per lo sfogo, ne avevo bisogno.


Lo so già che il discorso con te è un preliminare per farmi capire quanto sei bravo a fare tutto, come sei capace di scegliere le perosne giuste e i posti giusti, comne hai capito tutto e disprezzi quelli che non hanno capito niente, perché è così e deve essere così. Tu ci sei arrivato e gli altri no, poverini, ti prodigherai per aiutarli.
E poi tu sei il miracolato: hai capito tutto.
Cazzo! Sei appena arrivato in un campo di cui o mi occupo praticamente da quando sono nato e sai tutto. E io sono il povero baraccato che non sa usare le cose giuste e mi guardi con disgusto quando cerco di spiegarti che magari le cose le so fare un po' meglio di te, visto che questo è il mio campo. Magari posso avere il dubbio che tu sia più bravo... benissimo, sentiamo cosa hai da dire.
Alla terza stronzata capisco che tu non sai niente, ma sei talmente stupido da crederti paderterno. E la tua degna comare idem.
E ti chiedo di darmi una prova... Okay, sei bravissimo a fare quello. Fammi una cosa che so benissimo essere una PUTTANATA ma che io non ho tempo di fare.
Ci metti sette mesi.
SETTE MESI!
E NON FUNZIONA!!!
E guai a fartelo notare, sarei io l'impedito. Io e l'intera facoltà di ingegneria di Milano, visto che abbiamo provato tutti...
Daccapo. Devo rifarlo io, in nove ore, NOVE ORE NON SETTE MESI, e - meraviglia - FUNZIONA!
E ogni volta che ti vedo, ogni volta, la stessa storia. Ma come cazzo fai ad essere così? Ma ti rendi conto che sei ridicolo quando ti lamenti di questo e di quello che "non capiscono", che "sono ignoranti" quando l'ignorante sei tu E TE NE FAI VANTO???
Sei inane. E non te lo spiego cosa vuol dire. Vai a leggertelo su un vocabolario... Anzi compratene uno perché non ce l'hai: non sopporti i libri. Già, troppo difficili. E chi li legge è solo uno snob, perché è chiaro che se un libro è più complesso di Tiramolla nessuno può essere così sfigato da riuscire a capirlo ed apprezzarlo. Diciamo che i libri ci piacciono per fare i fighi e tu lo hai capito subito, perché sei illuminato.
Vaffanculo, stupido "vincente" al limite del ritardo mentale. Non ne posso più di litigare cone persone come te. Prendi la tua cazzo di macchina da tamarro, grossa come il tuo ego e sparisci!

15 giugno 2005

Ancora ombrelli

Non è che tutte le volte che prendo l’auto mi debba per forza succedere qualcosa, tuttavia vista la frequenza di disavventure automobilistiche ho deciso che opterò al più presto per una bici nuova, più che altro per mettere al riparo l’Alfa dai danni che il Fato, nei suoi disegni imperscrutabili, tenta di infliggere a più riprese.
Ordunque stavo tornando a casa sotto quella pioggerellina che confonde ogni velleità di usare correttamente il tergicristallo; per intenderci quella che, se la velocità della spazzola è bassa ti si allaga il vetro e non vedi niente, se invece la tacca del tergi è una posizione più su, la spazzola gratta il parabrezza con la delicatezza della carta vetrata. Stavo tornando a casa, dicevo, e mi divertivo a notare la colorata fauna della provincia denuclearizzata: il cowboy de’ no’ artri che per non bagnarsi non opta per il comunissimo e plebeo ombrello, ma per uno strepitoso cappello Stetson che sembra uscito dal Texas furente, insieme alla stupenda giacca frangiata; la massaia con bici a mano seppellita letteralmente di borse della spesa che arranca sotto la pioggia con la stessa volontà ferrea di mamma chioccia che torna a dar da nutrirsi ai suoi pulcini; il tabbozzo rigorosamente platinato e scooterizzato che romba con la peto-marmitta entusiasmando con le sue performance gli esemplari femminili della specie… Insomma gente comune, come in tutti i paesi. Beandomi del prossimo arrivo alla casuccia e pregustando un sontuoso gelato self-made-in-Tyreal, percorro l’ultima curva prima di entrare nella via in cui abito.
Qui è necessaria una divagazione: la mia via è a senso unico, e molto stretta; non bastasse questo, l’imbocco della strada è praticamente ad imbuto, per cui un’auto che ci si infila ne domina quasi totalmente l’estensione, a scapito di chiunque altro, pedoni compresi.
Comprenderete perciò come mai ho l’abitudine di percorrere quest’ultima curva prima dell’imbuto a passo di bradipo stanco: non è inusuale trovarsi di fronte all’improvviso un simpatico utente della strada in contromano (fenomeno particolarmente frequente nella mia zona!), con magari una flottiglia di motorini come scorta, o un paio di ciclisti in volata spinta, piuttosto che il gruppo folkloristico “Padania in festa” in formazione trasversale di marcia.
Oggi niente di tutto questo: solo una persona.
La curva è completa, sto procedendo con lentezza studiata quand’ecco che Ella appare: la mia Nemesi, Colei che si erge come baluardo nel centro della carreggiata.
Un donnone sulla sessantina, intabarrata come poche volte ho visto (piove, ma siamo comunque in giugno!), con lenti-fondo-di-bottiglia alla Ragionier Filini e un improbabile ombrello rosso ciliegia, enorme, che pare appena uscito da uno spettacolo delle Folies Bergères, ma così grande da essere ridicolo! E soprattutto ingovernabile, viste le acrobazie che la signora sta compiendo per cercare di chiuderlo… Acrobazie che la portano a deambulare in direzione assolutamente casuale, quasi un moto Browniano con questo cupolone impazzito che saltella per ogni dove. E infine la risoluzione! La sciura decide di chiuderlo e se lo para davanti, avanzando noncurante con la vista assolutamente coperta. Vedo il Gigante Rosso che caracolla nella mia direzione… Che fare? Clacson? No, come minimo mi si infartua qui davanti!
Opto per una dignitosa lenta retromarcia, così da spostarmi verso la parte più larga della strada, dove potrei aggirare comodamente l’ostacolo vivente… Ma chi mi conosce e mi legge sa che non è mai così facile: anche dopo la ritirata strategica, la signora non accenna a spostarsi dal lato della strada, ma anzi sembra puntare a me con maggior decisione… Finché con scatto felino e abile mossa chiude di colpo l’ombrello, brandendolo come Spada che Affonda…
STOKKK!!!
La stoccata del Gigante Rosso brandito dalla signora si arresta contro il fanale destro, con gran sbarramento d’occhi del sottoscritto e di chi, come me, sa quanto costa il fanale di una 147! La donna sembra rendersi improvvisamente conto di aver sfidato a ombrellate un’automobile e con gran spavento balza indietro con la bocca spalancata, esplodendo in chissà quali invettive. Io sono immobile in mezzo alla strada.
Investita da un sacro furore la vedo spostarsi adirata verso il finestrino e picchiare energicamente contro il vetro! Non faccio quasi in tempo ad abbassarlo che arriva una seconda pacca a mano aperta (ma chissà che male si sta facendo!!!). Non appena si apre uno spiraglio sento arrivare insulti a più non posso:
“Delinquente!!! Matto!!! O signur dei poveri morti! Lei è un delinquente! O poveri noi, Matto!!!”
“Signora, guardi che ero fermo!”
“Delinquente!!!”
KATAPANKKK!!!
Mi tira un ombrellata possente al finestrino semiaperto, un rumore da far rabbrividire ogni strutturista, e se ne va, continuando la sua cantilena di “O signur” e “varda là”.
Resto fermo in auto, frenando la voglia crescente di provare in quanti secondi un’Alfa 147 riesce a frantumare una signora in retromarcia.

12 giugno 2005

Io lo so!

I re delle conversazioni. I sovrani del io-mi-vendo e del io-ho-ragione. Così ce ne sono sempre di più. E' incredibile come sia in aumento la gente che non sa un cazzo di niente e continua a parlare. E parla, e parla e dice cazzate incommensurabili e tutti ci credono! Perché io ho fatto questo, io son stato qui e là, io ho un amico che è l'esperto degli esperti. E più non sanno un cazzo e più parlano.
Ma questo lo so già, a questo sono preparato. Quelli che più mi fanno incazzare sono quelli che li stanno a sentire. Quelli che danno loro ragione a priori!
Funziona così: tu stai parlando con una persona di un argomento su cui, magari, sei anche ferrato. Arriva il coglione che inizia immancabilmete ad intromettersi. Nessuno l'ha invitato, ma quello non si pone il problema. La prima cosa che fa è metterti in cattiva luce, magari con risatine di superiorità, poi attacca con la sua versione.
1- Non sa un cazzo di quello che dice, ma lo dice bene.
2- Non dice quello di cui si stava parlando, ma tira fuori una cosa inerente ASSOLUTAMENTE OVVIA e che quindi riscuote il consenso della platea. Ovviamente a voce alta.
Ad esempio, tu stavi parlando di una notizia di dominio pubblico, che so... Una nuova legge controversa o un fatto d'attualità... e, mentre cerchi di spiegare cosa ne sai, arriva lui che dice una frase del tipo "NO! Non è così! Adesso ti spiego!".
E già si mette nella posizione di quello che spiega. E' LUI CHE SPIEGA A TE! Ma poi va avanti, cambia discorso e parla di quello che sa, facendo intendere che lui sa tutto e poi termina con un inossidabile "E' questo il problema!"
Finito. Chiuso. Lui ha trovato il nocciolo della questione. Noi poveri tapini non possiamo nemmeno ambire alla Sua superiorità. L'ultima frase chiude la possibilità di ulteriori opinioni altrui. Qualsiasi obiezione tu possa fare, infatti, è inutile, nessuno ti sta più ascoltando, tutti intenti a dare ragione al nuovo arrivato che, nel frattempo sta dicendo UNA MAREA DI CAZZATE.
Ma tutta questa gente, dico io, se è così scrocca, non si rende conto? Sono tutti furbi!
"Ho comprato un cellulare nuovo, ma ho fatto un affare! L'ho pagato 50 carte in meno!"
"Ah, quello lì mi voleva fregare, ma la mia scheda video gliel'ho venduta a 50 carte in più"
Cazzo, ma se siete tutti così bravi e astuti, non vi rendete conto? Ma capite quello che vi si dice? O non capite un cazzo e fate furbate sui cazzoni uguali a voi?
E mai far notare qualcosa! Devi essere più diplomatico di James Bond per non apparire antipatico o invidioso. E già, perché qulasiasi opinione contrastante tu abbia, non viene ascoltata, ma tutti la sentono, e diventi antipatico e pedante. E le persone antipatiche non si frequentano. Non sta bene.
E allora siate tutti simpatici e ignoranti. Tutti laureati con 100 e lode che non sanno un cazzo di quello che devono fare, ma tanto sapranno sempre apparire simpatici e astuti.

11 giugno 2005

Gli assi del volante

Quelli che la segnaletica non esiste, "tanto io so guidare".

Quelli che devono per forza attaccarsi al culo della tua macchina, E zigzagano cercando di sorpassarti dovunque, quando io sto già andando a 70 all'ora in città e poco più avanti c'è un semaforo rosso.

Quelli che per girare a destra su una strada completamente libera si devono fermare e poi ripartire per percorrere la curva in prima a dieci chilometri all'ora.

Quelli che sbucano come proiettili da una via laterale per poi piazzarsi davanti a te a dodici all'ora.

Quelli che, se una strada è stretta è c'è un camion posteggiato in doppia fila su un lato, piantano la macchina in doppia fila dall'altro lato ESATTAMENTE DI FRONTE AL CAMION e vanno al bar. (attenti agli specchietti!)

Quelli che sono gentili e fanno passare tutti, anche se hanno la precedenza. CAZZAROLA NON SEI GENTILE, SEI UN OSTACOLO! STAI METTENDO IN CRISI L'ORDINE DI PRECEDENZA!! PASSA QUANDO E' IL TUO TURNO!!!

Quelli che in autostrada ti sorpassano a sinistra e zigzagano per le corsie "Perché fa tanto Schumacher"

Quelli che in autostrada ti sorpassano e poi ti tagliano la strada per entrare all'autogrill. Ma di che cosa hai paura, che per trenta secondi in più ti diano la pasta scotta??

Quelli che ti stai immettendo in autostrada e sono lì alla tua sinistra... e stanno lì, a trenta centimetri da te... e non passano... E dai! Se non passi tu, finisce la corsia di accelerazione e mi schianto!

Quelli che in autostrada iniziano a lampeggiare a due chilometri dietro di te, e tu ti devi spostare subito,
loro mica han tempo da perdere! E s'incazzano pure! Che gioia vederli con la faccia verde... Magari gli va pure di traverso qualcosa.

Quelli che "io ho ragione!". Sempre.

Quelli sugli scooter, che li senti davanti te come una scorreggia a trentamila decibel, col motore a dieci miliardi di giri al minuto e che poi ti si piantano davanti a sedici chilometri l'ora. In mezzo alla careggiata. In due. Senza casco.

Quelli che è così che si guida a Milano. Mica come fai te. A me me l'hanno imparato da piccolo.

Quelli sulle moto che ti si incollano dietro a tre quarti, proprio nel punto morto degli specchietti, dove non li vedrai mai! Ma come fate, dico io, a trovare sempre il punto giusto? Proprio quel punto in cui non vi si vede?

Quelli che se la via è a senso unico e poi devi svoltare a sinistra, superano tutta la fila di vetture a destra e ti si piazzano a fianco pretendendo di passare prima di te, perché "E' così che si fa".
Dai! Rifammi la fiancata! E poi vediamo chi ha ragione!

Quelli che, quando ti trovi a doverti immettere in una strada principale e sei fermo allo stop, ti si piazzano col motorino o peggio ancora con la bicicletta, esattamente davanti, impedendoti di vedere le macchine che sopraggiungono. tutto questo per immettersi prima di te e magari tagliarti la strada... (By Krapa)

Quelli con la mano sul clacson. Per qualsiasi cosa. Consiglio tecnico: la luce viaggia più rapidamente del suono. Se volete rompere le palle, abbagliate! E così romperete le palle solo a chi vi interessa, non a tutto il vicinato!

Quelli che io ho l'antifurto superfigo. E allora mi dici cosa lo hai messo a fare, visto che la tua cazzo di macchina è qui davanti a casa mia che suona da due ore e tu non te ne sei ancora accorto?

13 gennaio 2005

Domani sera...

Non dormo per domani sera...
Ho quasi trent'anni e non riesco a dormire perché domani sera lei torna...
Mi sento un ragazzino.

Che bello essere ragazzini!

10 gennaio 2005

L'ombrello e la ragazza di strada

questa è accaduta qualche annetto fa, ma la ricordo sempre con piacere. Ovviamente vale il solito discorso del "niente nomi o nomi fittizi". Enjoy!


E' giovedì sera, e piove a dirotto. Per chi, come me, abita alla periferia di un grande città, questo significa solo una cosa: traffico. Quando prendo l'auto per tornare a casa dall'università, sono all'incirca le cinque... Poco prima dell'orario critico, quella fascia tra le sei meno venti e le sette passate che vede tutte le provinciali bloccate e annegate nello smog. Purtroppo piove, quindi, orario critico o no, troverò comunque confusione. Ora, nelle strade che sono solito percorrere per tornare a casa, siano esse principali o secondarie, si può vedere praticamente sempre lo stesso panorama: periferia, zona industriale, campi e poi ancora campi, fino ad arrivare alla cittadina successiva. Nonostante siamo a pochi chilometri da uno dei centri nevralgici dell'economia italiana, sembra di essere nel far west...Se non fosse per la pioggia. E' triste da aggiungere, ma una caratteristica principale di queste strade fuori mano sembra essere il numero crescente di ragazze di strada, che ammiccano ai lati della carreggiata. Non voglio esprimere la mia opinione su questo scottante tema d'attualità, ma solo raccontare un vicenda realmente accadutami. Sto dunque guidando lungo una di queste arterie, ma ben presto sono costretto a procedere a passo d'uomo; davanti e dietro una teoria interminabile di veicoli fermi. Vabbé, inutile irritarsi: starò qui al calduccio nella mia Alfa ascoltando la radio e aspettando che l'ingorgo si sblocchi, dopotutto non ho fretta. Me ne sto lì a canticchiare quando, ad un tratto, si apre la portiera del passeggero. Sussulto. Spavento. Un furto? No. Dalla portiera sale una ragazza africana seminuda, bellissima. Ha la grazia e l'agilità di una pantera in un metro e ottanta almeno di donna. Mi sorride e chiude la porta, grondando pioggia dai capelli. La guardo frastornato. Poi comprendo.
"Ma...Ehm...Guarda che non mi sono fermato...Cioè. si sono fermo...Ma non per te...Sono in coda..."
Lei capisce, ride e mi risponde, in un italiano stentato:
"Va bene, però piove...Se sto qui non mi bagno. Quando riparti scendo, tu capisci?"
La capisco eccome: quando ha aperto la porta è entrata una folata di freddo...E lei è lì fuori tutto il giorno vestita di niente...Abituata al clima del suo paese. Non posso biasimarla se ha voluto trovare un attimo di respiro. Poi, in un attimo di ipocrisia per cui ancora mi faccio schifo, penso a chi è e al lavoro che fa, e al fatto che, probabilmente, chi è in coda dietro a me ha visto benissimo la scena ed è pronto a spettegolarci sopra...Al diavolo i pettegoli. Sorrido alla ragazza, le chiedo come si chiama, quanti anni ha...Di raccontarmi un po' della sua storia, insomma. E lei parla, capisco poco del suo italiano, ma lei parla e parla...Si chiama XXXXX ed ha poco più di vent'anni...E mentre parla sorride, felice perché qualcuno le ha dato un poco di comprensione. Quel sorriso è tra i miei ricordi più belli. Poi la fila riparte, e lei si appresta a scendere, ringraziandomi, al che io la fermo. Lei è un po' stupita quando accosto la macchina e scendo, ma poi sorride di nuovo quando, prima di risalire e andarmene le regalo un ombrello (porto sempre un ombrello in macchina). La saluto di nuovo dal finestrino e torno a casa sorridente.

Ma non è finita qui...No, il finale è molto più comico:
Quattro o cinque giorni dopo, mi trovo sul treno carico di pendolari che, la mattina presto, porta un folla di studenti, operai, impiegati e quant'altro al loro posto di lavoro. Sto rileggendo alcuni appunti, davanti a me una signora sfoglia un giornale, quando, d'un tratto, sento una mano toccarmi la spalla. Alzo lo sguardo e chi ti trovo? E' proprio XXXXX che mi apostrofa con un sonoro "CIAO!!!" prima di allontanarsi lungo il corridoio del treno. Anche lei sta 'andando al lavoro' ed è già (s)vestita per l'occasione. La signora seduta dirimpetto a me la guarda, guarda me, indi piega il giornale e se ne va indignata. Io cambio un po' di colori, evitando lo sguardo degli altri passeggeri, poi sorrido, pensando che è bello fare delle buone azioni.