26 febbraio 2011

La vità è fatta di priorità

Non nego che sia un periodo molto impegnativo, molto intenso, di quelli in cui ti chiedi come sia possibile che sia già passata un'altra settimana, un altro mese, e di come possa essere già sabato se sembra che un'ora fa fosse lunedì... In un folle gioco di anticipi, stai già pensando alla prossima settimana mentre questa è appena iniziata e ogni volta che ti fermi e ti chiedi dove stai andando, tu hai in mente solo quella prossima settimana e un vago "fra un po'" in cui prenderai un po' di tempo per fare quelle cose che ti riprometti di completare da troppo tempo e che sai che probabilmente resteranno lì per sempre.
E' un turbine strano, in cui non c'è soltanto una corsa contro il tempo e giornate a rompicollo, ma anche strani momenti di indolenza e torpore, quando vengono a galla quei dubbi, quelle domande un po' così, con quel loro retrogusto amarognolo del pasto che non riusciamo a digerire.
Succede che devo darmi delle priorità, ascoltando un po' meno il cuore e un po' di più il cervello.
Che sarà mai.
...
Sarà dura.