5 dicembre 2014

Bloc Notes

Esistono persone che, in alcuni momenti storti, entrano in un inquietante loop mentale tale da costringerli a fissarsi su un'unica questione assolutamente irrilevante e mettono a dura prova ogni tentativo di sbrogliare la situazione. Comincia con una domanda, comincia sempre con una domanda, qualcosa di innocente, che però mette in allarme quella forza dentro di me che neanch'io so spiegare come, una sorta di tremito nella proverbiale Forza, misto a secchezza delle fauci e disagio sociale, anche conosciuto come settimo senso di Anto, da sobri, almeno.
"Hai per caso telefonato alla cartoleria per ordinare i nuovi bloc-notes?"
Cado dalle nuvole, dopo aver attraversato la stratosfera e anche buona parte della Stratopausa e mi chiedo in quale scala di priorità possono essere stati inseriti i nuovi bloc-notes nel momento in cui sto tornando da un cantiere con appunti mentali di un progetto interamente nuovo da mettere in opera, so di dover chiamare urgentemente un cliente per fissare gli appuntamenti della prossima settimana, ho in mano un metro da otto che non so da dove diavolo arrivi, sta suonando il telefono, cerco di chiudere la porta dietro di me col mignolo del piede e ho lì davanti la nuova commerciale dell' acciaieria, peraltro affascinante. L'acciaieria, intendo, con tutti quei nuovi uffici luccicanti e... ma sto divagando.
Poso il metro in mano alla commerciale, rispondo alla centralinista della Telecom e le ordino di mandarmi subito tre quintali di tubolari inox, ingoio un preventivo, e mi slaccio una scarpa, giusto per non farmi mancare niente, poi cerco di rifare tutta la procedura nell'ordine corretto e ripenso per un millesimo di secondo alla domanda... Nella scala di priorità "Venerdì di Nello", la chiamata alla cartoleria si posiziona tra "riordinare il garage" e "abbracciare il mio coniglio invisibile".
"La cartoleria...? No, sono arrivato ora, puoi chiamare tu?
NON SIA MAI! "
"Ah, ma avevi detto che avresti chiamato tu e io pensavo che l'avessi già fatto, adesso siamo senza bloc-notes"
DRAMAH!!! Siamo senza!!! Moriremo di carenza di bloc-notes e sarà colpa mia perché ne consumo a nastro!
"Sì, ma come vedi sono stato un po' preso, non puoi chiamarli, per favore?"
"Eh sì, adesso li chiamo, però mi avevi detto che li avresti chiamati tu... d'altra parte quello che usa tanti bloc-notes sei tu e pensavo..." (Ecco, appunto)
"Sì, hai ragione, l'ho detto, ma non ho ancora fatto in tempo" (mi mangio un caffè, con tutto il bicchiere, per fare più in fretta) "ma non è un problema, li possiamo chiamare adesso..."
"Sì, ma io avevo capito che avresti chiamato tu prima"
"...Già... ma... come ho detto, non ho fatto in tempo, pertanto possiamo farlo anche adesso, o martedì... non è una cosa urgente..."
"Eh sì, possiamo farlo anche adesso, ma mi avevi detto che l'avresti fatto tu prima e..."
La commerciale guarda una partita di ping pong in cui ogni possibile spiegazione riceve in risposta unicamente "Ah, ma io avevo capito che ci avresti pensato tu" reiterato talmente tante volte che avremmo potuto già ordinare l'intera produzione di bloc-notes ottenuta abbattendo tre quarti dell'Amazzonia, consegna compresa... E' spaventoso. Sì, sono una persona orrenda! È vero, avevo detto che me ne sarei occupato, ma non l'ho fatto! Adesso non c'è nulla che sia diventato più importante della telefonata alla cartoleria! Quella telefonata è la chiave di tutto, il vero significato del 42, l'origine della vita, la fonte del Nilo, il quarto volume del Signore degli Anelli e tutto questo andrà perduto come lacrime nella pioggia perché io non ci ho pensato. È la fine! Il Mondo scoppierà, Corzano scoppierà, Io Speriamo Che Me La Cavo, anche senza bloc-notes, ma ti prego, ora usciamo da questo circolo infinito!
Entra il cartolaio, che avevo effettivamente chiamato, ma di cui mi ero completamente scordato, appoggia i bloc notes sulla mia scrivania e saluta tutti.
Voglio andare a casa.

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